sabato 1 maggio 2010

Quello che ti auguro ragazzo




Ti auguro un bravo insegnante, ragazzo.

Uno che venga a scuola per imparare

che entri in classe come un vento che spalanca le finestre

che consideri il programma un punto di partenza e non di arrivo

che sfogli con impazienza il registro e legga i tuoi compiti con attenzione

che non si genufletta al preside

che discuta con te e i tuoi compagni i regolamenti e le circolari

che sia contento dei tuoi buoni risultati quanto te

che consideri le tue insufficienze un problema e non una sentenza

che sappia parlare con i tuoi genitori per trovare insieme a loro il modo di capirti e parlare con te anche quando ti chiudi in te stesso e sbatti la porta in faccia al mondo

che ti trasmetta fiducia e saggezza

che non cerchi nuovi strumenti solo sui libri, ma verificando onestamente gli effetti delle sue azioni

che non apprezzi l’adulazione

che non sia schiavo dei regolamenti

che sia curioso delle tue curiosità

che consideri il suo sapere non un mezzo per affermare la sua autorità ma uno strumento per farti crescere

che ti dica sempre quali sono le valutazioni che assegna alle verifiche e come le ha misurate

che ti dica quello che pensa sinceramente

Uno che possa anche sconcertarti all’inizio, ma che potresti imparare a stimare con il tempo.

Un insegnante che si possa guardare negli occhi

Questo insegnante ti auguro, ragazzo.


Di Mariaserena Peterlin e condiviso totalmente da me